10 consigli pratici per fare digital marketing con successo

Rendere visibile il proprio sito, aumentare i follower sui social, vendere con l’e-commerce sono tutte attività che richiedono tempo ed energia, ma sono ormai fondamentali per qualsiasi azienda

2 marzo 2020

Rendere visibile il proprio sito, aumentare i follower sui social, vendere con l’e-commerce sono tutte attività che richiedono tempo ed energia, ma sono ormai fondamentali per qualsiasi azienda

1. Far trovare la propria attività sul web

Qualunque attività commerciale che operi sia offline che online, dev’essere facilmente reperibile sul Web. Quindi il primo passo è quello di aprire un account su Google My Business, oppure di modificare la scheda che Google crea in automatico prendendo i dati dal Web. In questo secondo caso, bisogna dimostrare di essere i veri proprietari dell’attività. La verifica comporta la richiesta e la ricezione di una cartolina di verifica che verrà inviata via posta all’indirizzo dell’attività da Google. Sulla cartolina viene stampato un codice da inserire nel proprio account, dopodiché si potrà accedere alla scheda per modificare i dati, inserire immagini, creare post, rispondere alla recensioni e volendo creare anche un sito piuttosto semplice, usando gli strumenti gratuiti offerti da Google.

2. SEO (Search Engine Optimisation)

Se si possiede già un sito aziendale è importante che venga impostato in chiave SEO. Con il termine SEO si definiscono tutte quelle attività necessarie a ottimizzare le proprie pagine web affinché ottengano il miglior posizionamento possibile nella ricerca organica (SERP) sui motori di ricerca. In Italia e in Europa il motore di ricerca più usato è Google. Più il sito è grande e complesso, più è difficile gestire con cura e consapevolezza l’attività SEO per ciascuna pagina del sito. Per fortuna esistono piattaforme che aiutano a valutare l’efficacia di ogni intervento (con pacchetti a pagamento basati sulle singole necessità), che segnalano gli errori da correggere, che permettono di analizzare le attività della concorrenza, che suggeriscono le parole chiave migliori, e molto altro ancora, come SEO Zoom e SEM Rush.

3. Creare contenuti di qualità

I contenuti di un sito (testi, foto, video) sono uno dei driver fondamentali per generare discussioni, interesse e di conseguenza traffico verso i siti e i canali virtuali di un brand. I contenuti per essere stimolanti devono generare valore reale per gli utenti: presentare informazioni nuove o utili, offrire spunti di riflessione, fornire incentivi (come sconti o promozioni), suscitare emozioni, affascinare l’utente e risultare piacevoli, e nell’insieme richiamare l’attenzione. Inoltre, devono contenere le parole chiave più adatte al proprio ambito di attività per farsi trovare dai propri già clienti, ma anche da clienti nuovi. Un blog che contenga articoli utili può servire sia a farsi trovare, sia a fornire risposte a chi già vi conosce.

4. Schede prodotto dettagliate

Avete un e-commerce? Allora ogni scheda prodotto va compilata con estrema cura. Il prodotto dev’essere descritto raccontando ogni plus, ma anche dando tutte le informazioni tecniche necessarie. Inoltre, è importante creare title, titoli, sottotitoli, nomi prodotto che contengano parole chiave che possano essere cercate dagli utenti. Evitare perciò codici e termini troppo tecnici: bisogna sempre mettersi nei panni di chi effettua le ricerche, e fare in modo di dare risposta proprio a quei bisogni.

Da ciascuna scheda si deve poter accedere alla guida delle taglie, ad esempio, ma anche a tutte le informazioni relative a spedizioni, prezzi e resi. Le immagini sono importanti, quindi devono essere ben definite, riprendere l’elemento in vendita da più angolazioni, essere zoommabili, e soprattutto devono essere parlanti, quindi con alt text compilato con le parole chiave. Solo così sarete raggiungibili anche dalla ricerca immagini di Google.

5. Recensioni

Uno strumento importante sono le recensioni degli utenti. Quindi i clienti vanno sempre invitati a esprimersi sulla qualità degli acquisti, ma anche su tutto il percorso di vendita, dall’inserimento dei prodotti nel carrello all’arrivo a casa del pacco; dalla gestione del reso, al customer care; dalla rapidità di consegna, alla funzionalità e sostenibilità dell’imballaggio. Se si riceve una recensione negativa, questa va gestita e “disinnescata”, con la massima cortesia e disponibilità: sul Web più che mai il cliente ha sempre ragione, perché le recensioni negative restano online per sempre, e possono nuocere all’immagine pregiudicando anni di lavoro finalizzato a costruire la propria reputazione.

6. Google Ads

Far tutto bene potrebbe non essere sufficiente ad ottenere la visibilità desiderata, soprattutto se la vostra attività ha molti concorrenti.  Si può ovviare a questo creando delle campagne di marketing online con Google Ads. Gli annunci a pagamento su Google possono aiutarvi, soprattutto all’inizio, a raggiungere una maggior quantità di possibili clienti, targettizzandoli in base alla fascia di età, al genere, alla zona geografica, alla lingua. Si può stabilire anche un budget di spesa giornaliero, la durata della campagna, le parole chiave legate ai singoli annunci, e il costo per ogni click ricevuto. Google offre anche tutti gli strumenti per capire se la campagna funziona e come migliorarne i risultati. La campagna si può mettere in pausa e far ripartire in qualsiasi momento.

7. Usare i social media

Soprattutto grazie alle possibilità virali e di condivisione, i profili social sono divenuti il canale di comunicazione più utilizzato. Chiunque abbia un’attività commerciale, non può prescindere dall’avere una pagina su Facebook o Instagram o su entrambi. La pagina social va gestita giornalmente, con aggiunta di contenuti interessanti per i propri clienti. L’obiettivo è quello di mettere in contatto il brand con gli utenti, permettendogli di interagire con i propri marchi preferiti. L’utente passa quindi dall’avere un ruolo di spettatore a un ruolo attivo nel processo di comunicazione del brand. Chi fa marketing, deve stimolare la creazione di contenuti da parte del suo pubblico affinché altri utenti abbiano voglia di leggerli e condividerli. Lo user generated content sta diventando la nuova frontiera del marketing online.

8. Fare campagne a pagamento sui social media

Quando si vogliono comunicare informazioni di particolare interesse o si vuol far crescere la platea dei follower della propria pagina social, è necessario attivare campagne a pagamento, usando gli strumenti offerti dalle piattaforme social. Chi vuole vendere online, può spingere le vendite attivando campagne ad hoc che conducano gli utenti sul proprio sito affinché possano completare l’ordine. I Social hanno il vantaggio di poter targettizzare il pubblico in modo molto sofisticato, anche in base agli interessi espressi nei profili personali dei singoli utenti o agli algoritmi delle piattaforme. La campagna in questo modo raggiungerà proprio il pubblico che si vuole coinvolgere, portando a risultati migliori.

9. Influencer o testimonial?

Il testimonial è ormai in netto declino rispetto all’influencer, perché il pubblico non lo considera affidabile: è un personaggio pagato per decantare le lodi di un prodotto o di un servizio. L’influencer viene invece scelto dagli utenti, non imposto dalle aziende, e quando nomina un prodotto il pubblico, che lo ritiene autorevole nel loro settore, si fiderà del suo giudizio. Gli influencer hanno di solito molti follower  perché condividono con loro un pezzo della loro vita privata: rappresentano qualcosa in cui il pubblico si riconosce o a cui aspira. Per lavorare con gli influencer conviene appoggiarsi ad agenzie specializzate che possano aiutare nella scelta dell’influencer più adatto al marchio e al budget a disposizione.

10. Analytics, Facebook o Instagram Insight

Qualunque attività svolta su Web o sui social può essere misurata e valutata con alcuni strumenti gratuiti. Sia Google Analytics che Facebook o Instagram Insight consentono di verificare l’efficacia di post, articoli, parole chiave, campagne a pagamento misurando i diversi KPI (Key Performance Indicator). I dati misurati sono tantissimi, per cui conviene sceglierne alcuni e tenerli sotto controllo confrontando i report quotidianamente per capire se si è sulla strada giusta o se si sta sbagliando qualcosa. Misurare i risultati è un’attività spesso sottovalutata, ma è in realtà fondamentale per raggiungere il goal che ci si è prefissati. Esistono agenzie che possono farlo per voi, e suggerendovi correzioni e nuove strategie proprio in base ai dati raccolti.

Per informazioni

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