Quando parliamo di Analytics (nella lingua parlata) intendiamo sia dei dati statistici digitali, sia i programmi che li producono. Ci riferiamo in modo generico a tutti quegli strumenti che la Rete mette a disposizione per controllare l’andamento di un sito web o di un e-Commerce, di un social network o di un blog, sia da un punto di vista qualitativo (qualità dell’interazione) sia quantitativo (numero utenti, ecc…).
Aprendo maggiormente la mente e pensando alla quantità incredibile di dati che la nostra presenza web produce (anche limitandoci, banalizzando, al solo sito web e alla neglette) possiamo dire che i Big Data prodotti dall’attività di marketing digitale possono darci indicazioni importanti tanto a livello tattico che strategico nella gestione (al minimo) della nostra attività di marketing, al più della nostra gestione tout court.
Ma non limitiamoci al nostro orticello! Andrew McAfee e Eric Brynjolfsson qualche hanno fa scrissero sull’Harvard Business Review, in un articolo intitolato Big Data The Management of Revolution: “non puoi gestire ciò che non puoi misurare. Le decisioni guidate dai dati sono decisioni migliori, è molto semplice. Usare i Big Data permette ai manager di decidere sulle basi dell’evidenza piuttosto che dell’intuizione”.
Con questo spirito a mio avviso gli imprenditori dovrebbero avvicinarsi ai dati del proprio sito web. Con la curiosità di raccogliere dati per comprendere “La Domanda” e quindi migliorare “L’Offerta”… che essa sia di contenuto o di servizio/prodotto.
Web Analytics
Ma torniamo al nostro sito aziendale. Le Premesse.
- Verificate in primo luogo che il vostro sito raccolga i dati in modo corretto e verificate (può sembrare banale ma non lo è) che l’agenzia web da cui vi fornite vi abbia dato gli accessi.
- Verificate inoltre che anche le altre attività di digital marketing (campagne a pagamento, content marketing, ecc...) producano dati e che questi ultimi siano raccolti nel vostro programma di Analytics.
Quattro passi per una corretta analisi
1. Collezionare i dati
La raccolta dei dati deve essere considerata sia online che offline perché consente di poter effettuare poi un’analisi approfondita. Bisogna scegliere attentamente le fonti da cui prendere i dati ed essere sicuri del loro contenuto.
2. Analizzare i dati
Una volta raccolti i dati, diventa fondamentale saperli interpretare attraverso un’analisi qualitativa. Di seguito alcuni esempi:
Perché alcune pagine ricevono più attenzione (maggior numero di utenti) di altre?
Sono meglio indicizzate? Le state promuovendo? Sono citate da altri siti? E' effettivamente il riscontro positivo di una necessità di mercato?
Su quali contenuti gli utenti passano maggior tempo?
E’ molto importante controllare quali contenuti destino il maggior livello di attenzione. Sono articoli blog o news? Sono pagine di prodotto? Pagine di categoria?
Controllate se esiste un rapporto proporzionale tra il tempo passato in media dagli utenti su un contenuto e l’invio di una mail di richiesta ovvero un acquisto.
Comportamento degli utenti.
Come si comportano i vostri visitatori? Da quale pagina arrivano, qual è il loro primo click? Ci sono dei flussi stabili (es: home page, categoria x, prodotto y) che sviluppano un’azione? Se ci sono, li state valorizzando?
Canali di Traffico
Quali canali stanno producendo maggior afflusso di utenti al sito? Rispetto a questi ultimi, per quali è utile che gli utenti vengano al sito e per quali non è necessario? Ci sono canali su cui state operando grossi sforzi, che però non portano i risultati di traffico desiderati?
Ecco… queste sono solo alcune, poche, e semplici domande che vi danno un’idea dei ragionamenti che possiamo sviluppare partendo da semplici dati di navigazione.
3. Creare degli indicatori
Un’altra azione fondamentale consiste nel creare degli obiettivi (in Google Analytics alcuni di questi sono già pre-impostati).
Questi obiettivi, assimilabili ai KPI (Key Performance Indicators) servono a comprendere se la strategia utilizzata on line funzioni correttamente.
Domandatevi: quali sono gli indicatori più importanti per valutare la mia attività on line? Interazioni con i miei post? Attenzione sui contenuti della pagina? Interazioni con alcuni contenuti scaricabili?
Ovviamente molti di voi diranno “vendite” o “preventivo”… ma questi sono indicatori che chiudono un processo e, laddove vi siano numerose vendite o richieste, si può dire che l’attività sia di successo. Vi consiglio di concentrarvi su indicatori che siano prodromici alla vendita e alla lead generation, perché è dall’attenzione a questi KPI che si raggiungono gli esiti desiderati.
4. Strategie Flessibili
Tutta questa consapevolezza non deve rimanere fine a sé stessa. Deve trovare un esito pratico, con azioni di sviluppo digitale, azioni marketing e comunicazione, se non addirittura di produzione, che seguano il comportamento degli utenti.
Tenete conto che i volumi raccolti con questi sistemi, essendo alti, prodotti da fonti differenti, in tempo reali devono essere considerati come una fotografia reale della vostra interazione con il mercato – al minimo – on line.