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SEO: come rendere visibile il proprio sito su Google in Europa e negli USA

14 dicembre 2020
di lettura

Google ha annunciato grandi cambiamenti per il 2021 per i criteri di indicizzazione dei siti, criteri che è importante conoscere per aggiornare in tempo le proprie pagine web.

Con la sigla SEO, si identifica l’insieme delle attività fatte per ottimizzare le pagine di un sito affinché risultino ai primi posti nella SERP di Google (l’insieme dei risultati visualizzati per ogni ricerca digitata).  La SEO è un’attività permanente e continuativa e le competenze operative e i ruoli (SEO Specialist) sono molto ricercati. Nelle aziende più piccole la SEO solitamente viene affidata a uno specialista esterno, ma l’azienda dovrà pur sempre produrre contenuti e caricarli nelle piattaforme o sul sito personale. 

Fino ad oggi contavano ai fini della SEO principalmente: 

  • Testi 
  • Immagini 
  • Ancor Text 
  • Link interni 
  • Backlink 
  • Url 
  • Title 
  • Titolo / Sottotitolo / Metadescription 

Tutti questi elementi possono essere gestiti, sotto il coordinamento di un esperto esterno, da un team o da un dipendente interno, al fine di portare competenze SEO in azienda.

Novità in ambito SEO

Dalla primavera 2021 sono fondamentali per una buona indicizzazione anche una nuova serie di parametri legati alla UX (User Experience) che l’utente vive sul sito. Da sempre Google stabilisce criteri di valutazione per determinare il ranking dei siti web, tra cui la velocità di caricamento delle pagine, le ottimizzazioni per i dispositivi mobile, la sicurezza HTTPS e il browsing sicuro. A questi si aggiungono le nuove metriche Core Web Vitals che, insieme alle altre già conosciute, diventeranno fattori di ranking:

  • Caricamento elemento principale della pagina (in inglese Largest Contentful Paint – LCP), che misura le prestazioni di caricamento del principale blocco di pagina
  • Prima Interattività (in inglese First Input Delay – FID), che misura il tempo necessario per interagire
  • Stabilità visiva della pagina (in inglese Cumulative Layout Shift – CLS), che misura la stabilità visuale

La ricerca facile e veloce dei contenuti all’interno di un sito è fondamentale per un buon conversion rate, cioè per trasformare i visitatori in clienti. Pubblicare contenuti di qualità, scritti in modo corretto e privilegiando frasi semplici ha la doppia funzione di fornire informazioni utili agli utenti e di far trovare il sito dallo spider del motore di ricerca. I testi devono contenere le “parole chiave” (keywords) con cui gli utenti effettuano le ricerche. Anche i titoli delle pagine, dei paragrafi o delle schede prodotto devono contenere keywords significative. È importante evitare codici numerici, termini generici o troppo tecnici per definire i prodotti o i servizi in vendita o nella creazione dell’URL delle pagine. I contenuti, soprattutto, devono essere “originali”. I “copia e incolla” sono assolutamente vietati, perché Google penalizza le pagine copiate.

Alcuni consigli

Google valuta le pagine in base a un algoritmo complesso che analizza moltissimi parametri. Uno di questi è la “coerenza”. Google premia i siti con titoli coerenti con i contenuti, inserendoli nelle prime pagine della SERP. I siti che escono in prima pagina aumentano in modo esponenziale le possibilità di successo. Gli utenti infatti cliccano sempre il risultato più vicino, perché ci vuole meno tempo a cambiare ricerca che a cambiare pagina.

Le pagine dei siti dovranno venire aggiornate spesso, perché Google penalizza i siti statici, che potrebbero dare l’impressione di essere stati “abbandonati”. Perciò inserire offerte, promuovere nuovi prodotti, scrivere articoli su come funzionano, segnalare eventi e così via sono attività fondamentali, che non vanno sottovalutate. Tutto il tempo investito nella creazione di contenuti tornerà indietro trasformato in traffico e vendite.

Anche le immagini sono uno strumento per farsi trovare. Quindi oltre a scegliere immagini chiare e ben definite, che valorizzino i prodotti, bisogna compilare per ogni immagine anche l’alt test. Con il termine alt test si intende un breve testo descrittivo che possa sostituire l’immagine in caso di difficoltà di caricamento o nei programmi per ipovedenti. In questo modo il sito uscirà anche nella ricerca per immagini di Google.

I backlink sono i link diretti a un sito inseriti in altre pagine web. Più backlink ha un sito, più Google lo considera interessante e lo premia portandolo in alto nella ricerca. Se le pagine di un sito vengono condivise sui social dagli utenti, ma soprattutto se vengono citate da siti, forum o blog ritenuti “autorevoli”, il posizionamento del sito se ne avvantaggia perché il ranking (cioè la valutazione che fa Google di un sito) migliora. 

I navigatori inseriscono nella ricerca di Google brevi descrizioni e sono queste le ricerche da intercettare, quelle cioè che si chiamano parole chiave “a coda lunga” (ad esempio, “scarpe bambino di tela con velcro”). Esistono dei programmi che suggeriscono le parole chiave più cercate dal pubblico.
Uno di questi è Google Ads. Google Ads è il programma di Google per creare campagne pubblicitarie a pagamento. Google Ads mette a disposizione gratuitamente lo Strumento di pianificazione delle parole chiave. È facile e intuitivo e segnala quante ricerche mensili vengono effettuate in una zona/Paese per un determinato prodotto e quali sono le parole/frasi con cui i potenziali clienti cercano informazioni. Permette di estrarre un elenco di parole chiave in excel da utilizzare nella creazione dei testi, delle descrizioni e nella creazione delle categorie dei prodotti.

Se il sito viene sviluppato per mercati diversi dal proprio, è opportuno adattare il contenuto e la user experience alle aspettative e alle preferenze degli utenti del mercato di riferimento. Google Ads suggerisce anche le parole chiave corrette in altre lingue. Infatti, non sempre è sufficiente tradurre i singoli termini, ma a volte è necessario utilizzare i termini con cui vengono cercati determinati prodotti in una certa lingua. 

Un altro strumento fondamentale, soprattutto se si vuole vendere in mercati stranieri, è SEMrush. È uno strumento a pagamento, che analizza il sito, segnala errori, suggerisce parole chiave in varie lingue, analizza la concorrenza nei vari Paesi e offre strumenti per creare campagne marketing efficaci, oltre ad aiutare gli specialisti SEO nella costruzione di strategie di link building.

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Ci si chiede spesso, in maniera un po' troppo ingenua, perché pagare laddove si possono sparare gratis contenuti a raffica, dimenticandosi che l’era del contenuto free, da qualche anno è praticamente finita; l’algoritmo di Google continua a premiare la pertinenza ma, fateci caso, ai primi posti di qualsiasi ricerca commerciale, ci sono quasi sempre risultati a pagamento, contrassegnati da dicitura Ad (testuale ) o si apre la finestra con foto e prezzi di Google Shopping. 

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