Sito Web: come renderlo realmente attrattivo per i cinesi

Il sito web di un’Azienda o Brand è come una vetrina. Per attrarre l’interesse deve essere ricco di contenuti e, soprattutto, ben visibile. Ma per garantire un’ottimale visibilità in Cina al proprio sito web è bene seguire una serie di accorgimenti tecnici e pratici.

12 luglio 2019

Il sito web di un’Azienda o Brand è come una vetrina. Per attrarre l’interesse deve essere ricco di contenuti e, soprattutto, ben visibile. Ma per garantire un’ottimale visibilità in Cina al proprio sito web è bene seguire una serie di accorgimenti tecnici e pratici.

Con Google che domina il web occidentale, si è portati a dare per certo che un sito web sia ben visibile e rintracciabile in tutto il mondo. Un discorso genericamente valido, ma non per la Cina. Oltre la Grande Muraglia ci sono una serie di aspetti che vanno conosciuti e rispettati se si vuole che il proprio sito web sia correttamente visibile e possa raggiungere potenziali clienti.

Gli aspetti da considerare sono essenzialmente quattro:

  • Traduzione in cinese
  • Posizionamento su motore di ricerca locale
  • Hosting dove poggia il sito
  • User experience allineata al target cinese

Traduzione

Può sembrare forse scontato, ma il primo punto fondamentale da considerare quando si sviluppa un sito web per la Cina è la lingua. Un sito web (o landing page) va necessariamente tradotto in cinese. E attenzione: deve essere cinese semplificato e non tradizionale, oggi parlato per lo più a Hong Kong e Taiwan. I motivi sono diversi: solo le generazioni più giovani parlano inglese e soprattutto, un sito nella lingua locale crea sicuramente vicinanza con l’utente. Ma c’è anche una ragione pratica: Baidu e tutti i motori di ricerca cinesi hanno algoritmi che premiamo contenuti in lingua cinese.

Detto che è fondamentale avere dei testi correttamente tradotti in cinese mandarino, bisogna prestare grande attenzione anche ai termini utilizzati. In Cina ci sono tutta una serie di parole “sensibili” che non è possibile utilizzare, se non si vuole finire sotto la lente d’ingrandimento delle Autorità. Il rischio, oltre a quello di essere penalizzati da un punto di vista della visibilità della pagina è anche quello di cadere in un’infrazione della legge, punita con multe più o meno salate.

Motore di ricerca e Seo

Quando si parla di Cina è bene dimenticarsi di Google. Infatti, nel Paese del Dragone il motore di ricerca di gran lunga più utilizzato è Baidu, seguito da altre piattaforme che stanno venendo alla ribalta solo negli ultimi anni. Come rilevano i dati di StatCounter, con oltre il 72% di marketshare, Baidu domina il mercato. Tanto che il secondo più popolare, Sogou (integrato nelle funzioni search di WeChat), è decisamente staccato: ha il 13,8%. Google, invece, si ferma solo al 2,6% e viene essenzialmente usato dagli expat residenti in Cina.

Affinché un sito sia poi ben posizionato su Baidu ci sono tutta una serie di regole SEO che vanno prese in considerazione. Detto della traduzione in cinese, è bene che un sito abbia un dominio .CN. Rispetto ai domini .COM e NET questo viene indicizzato meglio. Inoltre, dato che Baidu non ama i sottodomini (utilizzati spesso per i siti multilingua), è consigliabile avere un dominio separato per ogni lingua.

Nella costruzione del sito web per la Cina è necessario tenere a mente anche altri aspetti. Se si vuole mostrare la posizione della propria azienda bisognerà integrare Baidu Map (e non Google Maps!), piuttosto che inserire i link ai canali social locali come WeChat, Weibo o Youku (per i contenuti video). Inoltre, anche i comuni font di Google vanno sostituiti dato che non verranno caricati. Senza dilungarsi troppo in tutti i dettagli tecnici, appare chiaro che per la Cina non basta avere una mera traduzione del proprio sito web.

Hosting

Una volta disegnato un sito web secondo le caratteristiche richieste per la Cina, per garantire un ottimale tempo di apertura bisogna scegliere attentamente il servizio di hosting. A causa del Great Firewall (un vero e proprio scudo informatico cinese) i server occidentali non riescono a offrire prestazioni adeguate e con tempi di carica del sito web superiore ai 5 secondi. Il rischio che l’utente abbandoni la pagina quindi è alto. La soluzione ideale è quella di avere un servizio di hosting cinese, ma questo implica l’ottenimento di una licenza ICP (Internet Content Provider) da parte del Ministero dell’Industria e delle Tecnologie Informatiche, a oggi rilasciato solo alle aziende regolarmente registrate in Cina. Per le aziende con proprietà straniera (Wholly Foreign Owned Enterprise) questo processo sta diventando più snello ed economico, e molto dipende dalle diverse politiche imposte dalla Provincia dove risiede la sede legale della società.

Per le aziende che non hanno ancora una presenza fisica in Cina c’è un’alternativa: affidarsi a un servizio di hosting a Hong Kong. Molto diffusa, questa soluzione è pratica, più economica e migliora i tempi di risposta dei server, pur senza raggiungere i livelli di efficienza di un sito con hosting in Cina. Nella fase di scelta di hosting è bene farsi supportare da agenzie esperte, dato che sono ancora pochi i provider che offrono un pannello di controllo e supporto in inglese. La gestione deve essere affidata a professionisti che conoscono la lingua cinese.

User experience 

Una volta affrontate le caratteristiche tecniche necessarie a garantire l’efficienza del sito web, c’è un ultimo aspetto da considerare non meno importante: la user experience. Con il 90% degli accessi al web che avviene da mobile, il sito web deve prima di tutto avere un layout responsive.

Inoltre, l’aspetto grafico è un punto da tenere in considerazione. Gli utenti cinesi sono abituati a ricevere molti imput visivi e molte informazioni. Questo si traduce in siti web sovraccarichi a livello grafico e molto ricchi per contenuti. In contrapposizione con l’Occidente dove si sta affermando sempre più una tendenza a uno stile essenziale. 

Considerato che in Cina ci sono social network differenti, è bene poi prevedere dei link diretti ai canali dove è presente il Brand (WeChat, Weibo…). Il consiglio, in questo caso, è di associare il link a un Qr code, strumento molto popolare in Cina e dal forte impatto visivo. Gli utenti cinesi sono abituati a utilizzarlo e lo ricercano sempre quando vogliono ottenere maggiori informazioni e approfondimenti.

Infine, il vero e proprio asso nella manica, è un servizio di customer care come una chatbox attraverso la quale l’Azienda/Brand possa dare delle risposte dirette agli utenti. Un aspetto non secondario: i cinesi amano avere un contatto diretto prima di acquistare un prodotto o servizio. Specialmente se il Brand è poco conosciuto sul mercato e il potenziale acquirente cerca rassicurazioni sulla qualità e originalità del prodotto.

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