Artificial Intelligence Act, la legge europea sull'intelligenza artificiale

Il 21 maggio scorso il Consiglio Europeo ha dato il via libera alla cosiddetta “legge sull'intelligenza artificiale”, nota come “Artificial Intelligence Act” (AI Act), che mira a regolamentare la progettazione e l'utilizzo dell'intelligenza artificiale all'interno dell'Unione Europea

Creato il 28 maggio 2024
Aggiornato il 21 giugno 2024

Il 21 maggio scorso il Consiglio Europeo ha dato il via libera alla cosiddetta “legge sull'intelligenza artificiale”, nota come “Artificial Intelligence Act” (AI Act), che mira a regolamentare la progettazione e l'utilizzo dell'intelligenza artificiale all'interno dell'Unione Europea

Un traguardo importante, il primo regolamento del genere al mondo, che rappresenta un passo fondamentale per regolamentare questo settore in rapida evoluzione, garantendo un approccio equilibrato che promuova l'innovazione e tuteli i cittadini europei.

Cosa prevede l'AI Act

Il regolamento definisce una nozione di sistema di intelligenza artificiale ("AIS" o "AI System") per distinguere gli AIS dai sistemi software più semplici. La legge mira a fornire agli sviluppatori e agli operatori di IA requisiti e obblighi chiari per quanto riguarda gli usi specifici dell'IA rivolgendosi a un'ampia gamma di attori: tutti gli utilizzatori, i distributori, gli importatori, i produttori e i fornitori di sistemi di AI che hanno un legame con l'UE. Inoltre, il regolamento mira a ridurre gli oneri amministrativi e finanziari per le imprese, in particolare le piccole e medie imprese (PMI).

Un' Europa per sviluppo etico e responsabile dell'intelligenza artificiale

Il regolamento è strutturato in sei capitoli e 25 articoli, coprendo vari aspetti dell'AI, dalla ricerca allo sviluppo, dall'adozione all'applicazione. L'obiettivo principale del Regolamento è quello di promuovere lo sviluppo e l'utilizzo dell'intelligenza artificiale in modo sicuro, responsabile ed etico. Per raggiungere questo obiettivo, la legge si basa su quattro pilastri fondamentali:

Un sistema di classificazione basato sul rischio

L'IA è suddivisa in quattro categorie di rischio, in base al potenziale impatto sui diritti e sulla sicurezza delle persone. In particolare:

  1. Rischio inaccettabile: si riferisce all'IA che può manipolare il comportamento umano per eludere l'autonomia degli utenti (per esempio, i giocattoli che usano l'assistenza vocale per incoraggiare comportamenti pericolosi nei minori) o sistemi di sorveglianza diffusa. Questi usi saranno vietati.
  2. Rischio elevato: a questo livello, l'IA utilizzata per scopi che possono avere un impatto significativo sulla sicurezza o sui diritti fondamentali dovrà seguire requisiti normativi rigorosi prima della loro messa sul mercato. Ciò include IA utilizzata nell'ambito giudiziario, nei biometrici di riconoscimento, nell'istruzione e nella sicurezza delle persone. Per i sistemi ad alto rischio riguardanti settori come salute, trasporti, istruzione, occupazione, servizi pubblici, è prevista una valutazione d'impatto ex-ante.
  3. Rischio limitato: per l'IA con un rischio limitato, come i “chatbot”, si chiede trasparenza. Gli utenti dovrebbero essere in grado di sapere che stanno interagendo con un'IA affinché possano prendere decisioni informate.
  4. Rischio minimo: applicazioni di IA con rischio minimo, come i filtri di spam in email, sono libere da vincoli normativi oltre a quelli già in vigore.

Regole specifiche per ogni categoria di rischio

Per ogni categoria di rischio, il Regolamento stabilisce requisiti e obblighi specifici per gli sviluppatori e gli utilizzatori di sistemi di intelligenza artificiale.

  1. Divieto di sistemi ad alto rischio: alcuni sistemi di intelligenza artificiale considerati ad alto rischio, come quelli che utilizzano la manipolazione cognitiva del comportamento o il riconoscimento facciale per la sorveglianza di massa, sono vietati.
  2. Organismo di supervisione: la Commissione europea è responsabile della supervisione dell'attuazione del Regolamento e sarà supportata da un nuovo Ufficio europeo per l'intelligenza artificiale.

Le conseguenze dell'AI Act su aziende e cittadini che usano l'intelligenza artificiale

Il Regolamento europeo sull'intelligenza artificiale avrà un impatto significativo su aziende e cittadini. Ecco alcune delle principali novità:

  • Maggiore trasparenza: le aziende saranno obbligate a fornire informazioni chiare e accessibili sui sistemi di intelligenza artificiale che utilizzano, incluso il loro scopo, le loro capacità e i rischi potenziali.
  • Maggiore controllo per i cittadini: i cittadini avranno il diritto di essere informati quando interagiscono con un sistema di intelligenza artificiale e di opporsi al suo utilizzo in determinati casi.
  • Più responsabilità per le aziende: le aziende saranno responsabili per i danni causati dai sistemi di intelligenza artificiale che sviluppano o utilizzano.

Le autorità di ogni stato membro dovranno monitorare il mercato e garantire che vengano rispettati i regolamenti, avendo il potere di infliggere multe significative in caso di violazioni.

Quando sarà applicata la normativa europea?

La sua applicazione sarà graduale, con diverse fasi di conformità previste:

  1. Sei mesi per conformarsi alle norme sui sistemi di AI vietati.
  2. Dodici mesi per implementare la conformità ai requisiti GPAI (Global Partnership on Artificial Intelligence).
  3. Ventiquattro mesi per implementare la conformità globale con i sistemi di AI.
  4. Trentasei mesi per conformarsi alle norme sui sistemi di AI ad alto rischio.

La legge prevede esenzioni per i sistemi di IA utilizzati esclusivamente per scopi militari e di difesa, nonché per scopi di ricerca.

La proposta di regolamentazione fa parte di un più ampio pacchetto legislativo digitale della UE che comprende anche il Digital Services Act (DSA) e il Digital Markets Act (DMA), tutti volti a modernizzare il quadro normativo per il digitale, promuovere l'innovazione, stimolare la concorrenza leale e proteggere i consumatori e i cittadini nell'era digitale.

Per informazioni

digitexport@promositalia.camcom.it

 

Promos Italia S.c.r.l.

Agenzia italiana per l'internazionalizzazione
Sede legale: Via Meravigli, 9/b - 20123 Milano (MI)
PEC: promositaliascrl@legalmail.it
Codice Fiscale, Partita IVA: 10322390963