Il motivo è presto detto: ha un ruolo di trend-setter. Tanto che, in Asia, la cultura e i trend della Corea danno origine alla “Hallyu”, ovvero la “Korean Wave”. I consumatori cinesi e giapponesi sono fanatici dei prodotti e della società coreana e ne seguono le tendenze.
Un brand occidentale che voglia imporsi e diventare “cool” in Asia può sfruttare la popolarità della Corea. Specialmente in settori come moda, cosmetica e design. Essere apprezzati e riconosciuti in questo Paese significa diventare altamente desiderabili anche nel resto dell’Asia.
Profilo del consumatore coreano
Conoscere il proprio target è importante per qualsiasi strategia di marketing; diventa però fondamentale se la popolazione che si vuole raggiungere è a quasi 10000 km di distanza. Conoscere i consumatori coreani, le loro abitudini di spesa e perfino la loro cultura è necessario per impostare una strategia coerente con i loro bisogni e aspettative.
La Corea è un paese consumista al pari di quelli occidentali: gli acquisti non servono più solo per soddisfare i bisogni primari, ma anche i secondari legati all’affermazione della propria immagine e del proprio status. I coreani amano provare prodotti nuovi e seguire i trend del momento, soprattutto per quanto riguarda il mondo del fashion e dell’elettronica. Sono però molto attenti al marchio dei prodotti: acquistare brand di lusso è il metodo più usato per affermare il proprio status sociale. I brand italiani possono quindi conquistare i consumatori attraverso una strategia di Digital Marketing in Corea, puntando sul proprio fascino elegante e sofisticato.
Al contrario del mondo occidentale, l’attenzione verso consumi più “green” non è ancora così diffusa: solo recentemente si sta sviluppando una nuova categoria di consumatori che cerca prodotti eco-friendly, naturali o organici. Anche il vintage, che di recente sta diventando sempre più popolare in Occidente, non è ancora così ricercato in Corea.
L’economia solida del Paese ha favorito la nascita di una classe media con un reddito medio-alto, con la conseguenza di una maggiore sofisticazione nei gusti e un orientamento verso prodotti del segmento high-end. A beneficiarne sono soprattutto i prodotti stranieri che, molto spesso, vantano un fascino esotico che ne aumenta la desiderabilità.
Settori più promettenti
Nel 2022 Gli scambi tra Italia e Corea sono in crescita del 12,9% rispetto al 2020, per un valore di più di 5 miliardi di euro. I settori in cui l’export italiano eccelle sono quelli dell’abbigliamento e della pelletteria, ma anche dei macchinari e delle apparecchiature.
Per le aziende italiane è importante capire come penetrare il mercato coreano: per farlo è necessario analizzare vari aspetti del Digital Marketing in Corea.
Advertising Market in Corea
La spesa coreana nel mercato pubblicitario è stata di circa 14 trilioni di won (2021), quasi 12 miliardi di dollari, in aumento del 20,4% rispetto all’anno precedente. Secondo Cheil Worldwide, che ha raccolto questi dati, è la crescita maggiore dal 1973.
In particolare, il comparto Digital è cresciuto del 31,5%, guadagnandosi per la prima volta più del 50% della spesa totale. Questo fa capire quanto sia importante la promozione online per le aziende coreane.
La Corea è uno dei paesi più connessi al mondo: sono 50 milioni (98% della popolazione) gli utenti connessi a Internet e il 94% lo fa tramite cellulare. Anche i social sono altrettanto popolari: più del 91% della popolazione ne fa uso quotidianamente. Sia Internet che i social sono utilizzati per trovare informazioni sui brand e per scoprire nuovi prodotti da acquistare.
Analizzare i Competitor
Una volta individuata la nicchia di proprio interesse, è importante analizzare le strategie di Digital Marketing adottate in Corea dai propri Competitor.
Questo non solo può aiutare per capire quali sono le strategie migliori da adottare, ma può anche essere un ottimo spunto per capire da dove partire per promuovere un brand in Corea.
Analizzare campagne, ad, collaborazioni con influencer e siti web può fornire un’idea generale del settore in cui ci si vuole introdurre e del suo livello di competitività.
Social network e motori di ricerca
Il motore di ricerca più usato è sempre Naver (51%) che offre anche una serie di altri servizi, tra cui il Blog, la sezione Shopping, i Cafe ecc., che assicurano all’utente di poter trovare risposta a qualsiasi suo bisogno. I brand possono sfruttare la SEO/SEM su Naver, che permette di creare sia campagne PPC che Brand Search.
Per quanto riguarda i social media, la piattaforma in assoluto più usata (87,2%) è KakaoTalk: nato come app di messaggistica istantanea, ora permette anche di pubblicare foto e video, fare pagamenti, scaricare giochi e soprattutto seguire i canali ufficiali dei brand. Le aziende possono quindi interagire direttamente con i consumatori, pubblicando immagini con link ai prodotti, mandando messaggi privati e usando le campagne di Display Ads.
E-commerce in Corea
Sono molto importanti per il Digital Marketing in Corea anche gli e-commerce e i marketplace. La Corea del Sud è al 5° posto per volume di vendita online: quasi la totalità della popolazione ha accesso a Internet e la connessione è molto veloce. Comprare online non solo è comodo perché le spedizioni sono rapide ma anche perché è possibile confrontare prodotti e leggere le recensioni, alle quali i coreani si affidano spesso prima di fare un acquisto. Aprire un sito con e-commerce proprietario può essere una buona scelta, ma l’opzione migliore per farsi conoscere rapidamente è quella di sfruttare i marketplace coreani, che hanno un’affluenza di utenti molto ingente.
Coupang è il maggior marketplace coreano: con 16,4 miliardi di dollari (2021) di fatturato e 119 milioni di visite mensili, è il posto perfetto per vendere i propri prodotti. La piattaforma vende prodotti di varie categorie, prima fra tutte quella del fashion. Il secondo marketplace è invece SSG, con 1,25 miliardi di dollari (2021) di fatturato e circa 20 milioni di visite mensili. Anche qui è possibile vendere varie categorie di prodotti, ma le principali sono quelle del Food e della cura personale.