Un sondaggio condotto da SearchNode a ottobre 2020 tra i manager di e-commerce in Nord America ed Europa ha rilevato che il 30% delle aziende vende già tramite i social media, mentre il 33% sta ancora valutando se adottare o meno questa strategia. Solo il 12% delle aziende intervistate ha previsto di introdurre la vendita diretta tramite queste piattaforme entro il 2021, mentre un’azienda su cinque ha ammesso di non aver affatto intenzione di introdurla.
L’uso dei social media per scopi di marketing
Durante un recente sondaggio a cura di Social Media Examiner sul tempo di utilizzo dei social media a livello globale come volano per il marketing, oltre il 60% dei marketer intervistati ha dichiarato che aumenterebbe l'utilizzo di Instagram e di YouTube nel prossimo futuro. Il 21% ha affermato che avrebbe aumentato l'utilizzo della pubblicità su TikTok, ma ben il 68% non ha espresso l’intenzione di utilizzare l'app di condivisione video mobile per scopi di marketing. Il terzo social network con il più alto riscontro in termini di aumento rispetto al suo utilizzo per la pubblicità è LinkedIn con più di un’azienda su due, mentre Facebook trova sempre più consenso da parte di quasi un’azienda su due. Circa il 35% degli utenti di Facebook e Twitter, invece, manterrebbe uguale il loro utilizzo per questioni pubblicitarie. Infine, l’80% dei venditori ha ammesso di non voler usare Snapchat.
I social media e l’Influencer marketing
Le aziende di e-commerce che scelgono di vendere direttamente i propri beni o servizi ai consumatori attraverso i social media devono considerare diversi fattori: quali piattaforme utilizzare, a che tipo di consumatori rivolgersi, quando colpire, se i loro articoli sono adatti o meno al piattaforma. Mentre i Marketplace e i siti di shopping sono concepiti esclusivamente come spazi per lo shopping, i social network offrono ai brand l'opportunità di creare una community. Poiché le personalità di Internet interagiscono con le loro comunità online, gli influencer stanno aprendo la strada in questo senso. Di conseguenza, le aziende di e-commerce collaborano sempre più con loro per commercializzare i loro marchi. Nel 2020, durante il blocco per la pandemia legata al Covid-19, gli influencer hanno trovato nel livestream un modo per interagire con i loro follower in tempo reale.
In un sondaggio del 2020 condotto da GlobalWebIndex, eMarketer e LABS, il 45% degli utenti di Internet in India ha, infatti, riferito di aver visualizzato frequentemente live streaming di influencer e l'83% ha affermato che probabilmente acquisterà prodotti da influencer che seguono. La quota di utenti Internet che guardano spesso i live streaming di influencer in Cina è inferiore a quella in India, ma otto su dieci hanno comunque affermato di essere propensi ad acquistare dagli influencer a cui sono interessati. Quest’ultimo dato risulta leggermente più basso in Brasile, dove anche la percentuale di utenti che guardano le dirette degli influencer è a sua volta inferiore. Infine, negli Stati Uniti il 17% degli intervistati ha dichiarato di guardare i livestream, mentre il 70% degli utenti probabilmente diventerà acquirente.
In un sondaggio condotto da Influencer Marketing Hub a livello globale nel 2021 su agenzie di marketing, il 38% degli intervistati ha dichiarato di aver investito dal 10 al 20% del proprio budget di marketing nell’Influencer marketing. Il 22% ha destinato meno del 10% mentre il 19% ha allocato tra il 20 e il 30%. L'11%, invece, ha dedicato più del 40% a questa attività di marketing digitale. Un altro dato interessante ricavato dal sondaggio è il fatto che il 51% degli intervistati ha dichiarato che le proprie organizzazioni hanno lavorato con un massimo di 10 influencer, mentre il 6% ha affermato di aver lavorato con oltre mille influencer. Un’azienda su cinque ha, invece, collaborato con una platea di influencer compresa tra le 10 e le 50 unità, mentre il 13% ha lavorato con più di 50 ma meno di 100. Infine, solo l’8% ha scelto di collaborare con più di 100 influencer ma meno di 1000.
Fonte: Social commerce. Statista