Il Rapporto “Esportazioni e e-commerce delle imprese italiane” - che l’Agenzia ICE ha commissionato al Politecnico di Milano - presenta un un Focus sull’e-commerce in Germania con dati aggiornati.
Il PIL pro capite tedesco supera i 40 mila euro nel 2018. Il commercio internazionale tedesco (export più import) sfiora il 90% del PIL, un valore molto elevato per un’economia con oltre 82 milioni di persone.
La bilancia commerciale continua a registrare un ampio surplus di oltre 253 miliardi di euro. L’Italia si posiziona al 5° posto tra i fornitori della Germania.
E-commerce B2C in Germania
La Germania è il secondo mercato e-commerce B2C in Europa (dopo il Regno Unito) e il quinto al mondo (75 miliardi di euro). Il tasso di penetrazione degli acquisti online sul totale retail è di circa il 14%.
Il Paese si colloca al primo posto in Europa in termini di efficienza per prestazioni logistiche, servizi di sdoganamento, qualità delle infrastrutture.
Con quasi 900 euro annui, il valore medio di spesa online tedesco supera quello dell’Europa pari a circa 650 euro. La Germania pesa per oltre il 12% del mercato e-commerce europeo che ha raggiunto, nel 2017, un valore pari a 600 miliardi di euro (+ 13% rispetto al 2016).
La gran parte del valore dell’e-commerce in Germania è generata da acquisti effettuati tramite pc, sebbene l’utilizzo di smartphone e tablet a questo scopo sia cresciuto nel tempo fino a raggiungere una quota del 38% sul valore complessivo del transato online.
Uno dei trend più significativi anche in questo paese è la crescente domanda di esperienze di acquisto omnicanale, costruite attraverso l’integrazione dei canali di vendita online e fisici. Per operare con successo nel mondo retail in questo mercato diventa fondamentale combinare diversi canali commerciali e di comunicazione per ottimizzare le sinergie tra i diversi punti di contatto con il cliente finale.
Ad esempio, il modello del “clicca e ritira” (acquisto online e ritiro presso punto di vendita fisico) si sta diffondendo molto rapidamente, specie nella versione che prevede l’utilizzo di punti di ritiro “collettivi”, anziché negozi singoli.
Il principale operatore e-commerce in Germania è il retailer americano Amazon, sia per fatturato che per numero di utenti. Dopo Amazon, i principali operatori sono una serie di rivenditori locali, sia generalisti come Otto e Tchibo, sia retailer focalizzati su specifici settori merceologici come Zalando nel mondo della moda e Cyberport nell’elettronica di consumo. Questi due settori sono, peraltro, i più popolari, seguiti da cosmetica e prodotti per il corpo, articoli sportivi e arredamento.
Il canale e-commerce è utilizzato in modo importante anche per gli acquisti cross border. Secondo Eurostat e E-Commerce Foundation, il 57% degli utenti online tedeschi ha comprato da paesi stranieri, principalmente Regno Unito, USA e Cina. Il motivo principale riguarda la possibilità di accesso ad una vasta gamma di prodotti non ancora disponibili presso il mercato nazionale.
Caratteristiche del consumatore
La Germania è un mercato maturo, con un settore e-commerce molto sviluppato e competitivo, i cui consumatori sono abituati a un livello di servizio molto elevato (la rapidità della consegna può essere un elemento di competitività).
La Germania è uno dei paesi in cui si registrano i più alti tassi di reso nelle vendite e-commerce, in caso di non piena rispondenza del prodotto alle aspettative. In ambito fashion, è abbastanza consueto da parte delle imprese spedire capi di più taglie affinché il consumatore possa scegliere quale tenere ed effettuare il reso delle taglie scartate.
Per quanto riguarda la gestione dei sistemi di pagamento, in Germania si fa largo uso di soluzioni di pagamento locali che convivono con gli altri sistemi di pagamento più comuni in ambito internazionale, come Paypal.
I canali di vendita possono essere molteplici: da un lato, le piattaforme internazionali, come Amazon, utili soprattutto per i prodotti di massa; dall’altro, esistono canali, come il sito proprio, più adeguati ai prodotti di nicchia che richiedono un’alta personalizzazione (è il caso del settore arredo e del design).
Fonte: “Esportazioni e e-commerce delle imprese italiane” (Agenzia ICE - Politecnico di Milano)