Tutti concordano che il mondo delle Fiere sarà enormemente modificato e la partecipazione di presenza ridotta.
Si legge sul Financial Times: “Le fiere sono state luoghi in cui gli acquirenti, sia di jet passeggeri che di flaconi di shampoo per hotel, potevano confrontare le merci e i venditori potevano parlare senza problemi con i loro potenziali clienti in un luogo rumoroso ed affollato. Il Covid-19 ha chiuso l'attività fieristica. Se e quando ritornerà, sarà in una forma molto modificata e ridotta. Proprio come le persone hanno scoperto di poter condurre le riunioni dal soggiorno, acquirenti e venditori concluderanno che anche loro possono svolgere i loro affari a distanza”.
E concorda Forbes : “Con la giusta tecnologia, gli eventi virtuali possono riempire il vuoto mentre aspettiamo il ritorno per poter salire su un aereo, volare in una grande città nel mondo, fare il check-in in un hotel, incontrare un collega per cena e poi conoscere gente in una gigantesca area espositiva. L'esperienza che forniscono è simile a un gioco per computer di fascia alta. La grafica è ricca di dettagli. La capacità di interagire con gli altri, sebbene virtuale, è normale come una tipica videochiamata. Gli utenti sperimentano una hall, un centro risorse, una sala espositiva, tutto ciò che potrebbero sperimentare durante un evento dal vivo. In alcuni casi, può essere più produttivo di un evento dal vivo”.
A tutti gli effetti il sistema fieristico sarà stravolto e la ricerca di nuovi clienti, oltre ai rapporti con quelli esistenti, avrà sempre più connotazioni digitali. Già in questa fase è in atto una rivoluzione del modus operandi, con alcune manifestazioni fieristiche che hanno ottenuto discreti risultati dall’approccio online ed altre che ne hanno avuto dei pessimi.
Le fiere virtuali sono molto simili a molti altri tipi di incontri, solo che si svolgono su Internet.
Per molti organizzatori l'esecuzione di eventi virtuali è un territorio completamente inesplorato (un recente sondaggio in USA ha rilevato che oltre il 50% degli organizzatori di eventi non ritiene di avere le competenze necessarie per organizzare eventi virtuali di successo). Infatti, l’esecuzione di buoni eventi virtuali richiede un insieme di competenze più ampio: dalle riprese alla presentazione, dalla trasmissione alla scrittura di script, e così via. Significa affrontare la tecnologia in un modo nuovo.
L’aspetto positivo è che gli eventi virtuali sono molto più facili da organizzare degli eventi fisici. Non è necessario cercare, prenotare e attrezzare una location. E sono anche molto più economici. Anche se gli eventi di persona rimarranno altamente desiderabili per i dirigenti principalmente per il networking e gli incontri one-to-one.
Come potrebbero cabiare gli eventi
Secondo CMSWire, magazine online dei digital marketing executives USA, le fiere che si riapriranno nei prossimi 3-6 mesi di persona saranno eventi regionali più piccoli, che non richiederanno ai clienti di fare viaggi lunghi. Le aziende chiedono di partecipare a piccoli eventi, operativi, da 10 a 20 persone.
La tendenza pare essere quella di eventi più piccoli ma più mirati, di nicchia. Dove a monte saranno selezionate le imprese e definito con esattezza il target dei clienti. La selezione, sia dei buyers che dei sellers, sarà specifica e qualificata.
Questo fa il paio con eventi online agili e specializzati. Micro eventi, piattaforme con 20/30 espositori e 40/50 buyers. Entrambe le categorie (espositori e buyers) estremamente selezionate, nicchie di mercato divise per prodotto, paese e target group (massmarket, qualità, prezzo). Naturalmente queste piattaforme richiedono un intervento di ricerca leads specifico e l’assistenza di digital marketing experts per l’organizzazione, ma il vantaggio è che, rispetto ad una fiera con migliaia di espositori multiprodotto, il match tra buyer e seller è molto più preciso e studiato.
Un futuro roseo per le aziende
Analogamente le aziende devono strutturarsi ed investire sulla propria presentazione. Un sito web aggiornato e professionale, una presentazione video o in realtà aumentata dei prodotti e dell’azienda, una presentazione della mission e un manager capace di presentarsi ai buyers esteri in maniera ottimale (conoscere l’inglese almeno a livello B2 o meglio C1 è essenziale).
Sappiamo tutti che i partecipanti remoti possono avere distrazioni esterne e distrazioni sullo schermo rispetto a quelli che partecipano a eventi faccia a faccia convenzionali. I tempi di attenzione sono più brevi e l’affaticamento online, lo "Zoom Fatigue” è maggiore. Bisogna preparare tutti i contenuti, da poter far visualizzare alla controparte su richiesta. Il “pitch” deve essere perfezionato al massimo.
Il COVID19 ha rallentato l’economia, molte categorie e molte aziende sono in forte difficoltà. Nel contempo, questa situazione anomala, sta accelerando un processo di cambiamento che era già in atto, quello della quarta rivoluzione industriale, la rivoluzione digitale.
Le piattaforme per eventi online, se gestite con accuratezza, offrono alle aziende un approccio nuovo e fondamentale per lo sviluppo dei loro contatti internazionali.
Potrebbero essere una grande opportunità per le PMI.
Con investimenti molto contenuti rispetto ai sistemi tradizionali di ricerca clienti (fiere, missioni, agenti e distributori), anche una piccola azienda può creare una presentazione eccellente delle proprie caratteristiche e dei propri prodotti, allo stesso livello dei leader di mercato. E online la dimensione dell’azienda conta poco, conta la presentazione coinvolgente, le risposte just in time, la capacità di interagire e dare risposte in diretta. Oltre al fatto che la partecipazione ad eventi virtuali costa molto meno della partecipazione ad una fiera fisica, e senza costi di viaggio, alloggio e di organizzazione stand.
E’ tempo di aziende nuove e di aziende che vogliono crescere, cambiando l’approccio in un mondo che sta cambiando alla velocità della luce.