USA: normative fiscali e doganali per la vendita BtoC

Prima di avviare un’attività di vendita online negli Stati Uniti è bene conoscere alcune informazioni fondamentali sulla gestione delle imposte e delle dogane

20 dicembre 2019

Prima di avviare un’attività di vendita online negli Stati Uniti è bene conoscere alcune informazioni fondamentali sulla gestione delle imposte e delle dogane

A differenza del sistema europeo, negli Stati Uniti d’America non è presente l’IVA in quanto esiste una “Sales and Use Tax” ovvero un’imposta pagata dal consumatore finale sull’acquisto di beni o sulla prestazione di alcuni servizi.

La Sales Tax non è regolata dal governo centrale federale, ma dai singoli Stati che applicano regole autonome in relazione alla propria autorità giurisdizionale. Tale imposta è presente infatti in 45 Stati, mentre in 5 Stati non è prevista e, talvolta, le municipalità o le contee prevedono delle ulteriori integrazioni specifiche. Indicativamente l’aliquota integrata può variare dal 5,5% al 10%.

Affinché la Sales Tax trovi applicazione devono essere soddisfatti due requisiti, il primo è territoriale, mentre il secondo è di uso o scopo:

  •   la vendita tramite consegna delle merci o realizzazione del servizio deve avvenire all'interno dello Stato o degli Stati in cui il venditore ha una substantial presence, ovvero un nexus con lo Stato stesso (presenza fisica). Comunque, i requisiti variano a seconda della giurisdizione di ciascuno Stato americano
  •  il secondo requisito implica che lo scopo della transazione sia l'utilizzo del prodotto da parte del compratore, ossia che il compratore sia anche il consumatore finale. In caso contrario, un resale certificate testimonierà che il prodotto è destinato a essere rivenduto e non ad essere utilizzato per uso proprio dal compratore

Al fine di definire la giurisdizione di competenza per ciascun contribuente, uno Stato deve avere una connessione con questi al fine di giustificare la propria pretesa impositiva. Il nesso fra Stato e società si verifica qualora siano svolte delle attività economiche nel territorio dello Stato e qualora via sia una “connessione minima”. Tale soglia per la vendita a distanza risulta essere così bassa che spesso si assume che sia superata.

La Costituzione americana vieta a ogni Stato federato di avanzare una richiesta tributaria se tale nesso non sia stato rispettato. Nel corso del tempo si è giunti quindi alla definizione di un “nesso sostanziale” che si verifica ogni volta vi sia una presenza fisica della società nello Stato e ogniqualvolta vi sia uno dei seguenti requisiti:

  • possesso di beni reali o tangibili
  • locazione (anche finanziaria) di beni
  • presenza o trasferta di lavoratori nello Stato.

Il grado di connessione necessario affinché si verifichi il “nesso sostanziale” può variare da Stato a Stato a seconda della legislazione vigente. Qualora tale requisito sia presente lo Stato avrà il diritto di tassare la società, a prescindere dal volume della sua attività commerciale.

Se si supera la soglia per la vendita a distanza la società italiana dovrà rispettare gli obblighi tributari vigenti in quel determinato Stato. Bisogna sottolineare come la nozione di Stabile Organizzazione ai fini della tassazione negli Stati Uniti sia irrilevante in relazione al concetto di “nesso sostanziale”. Pertanto, sebbene una società non abbia una Stabile Organizzazione negli Stati Uniti d’America, questa potrà tuttavia avere un nesso sostanziale ai fini della Sales Tax in uno o più Stati in quanto gli Stati generalmente non riconoscono i trattati internazionali nell’applicazione dei tributi locali.

Le operazioni di importazione di beni negli USA sono soggette a specifici adempimenti doganali.

In primo luogo, l’importazione di beni comporta la presentazione di determinati documenti entro 15 giorni dall’arrivo al porto di sbarco (dichiarazione doganale, fattura, documento di trasporto ecc.). Questi sono necessari per lo sdoganamento dei beni, per il pagamento dei dazi e per l’elaborazione delle statistiche. Tutti questi documenti possono essere inviati tramite l’Automated Broker Interface (ABI).

Inoltre, tutte le merci che vengono importate negli USA sono soggette al pagamento di dazi il cui ammontare varia a seconda della classificazione delle merci nella Harmonized Tariff Schedule. Questo tariffario comprende tariffe ad valorem (ad esempio, il 5% del valore della merce), speciali (ossia un ammontare predefinito per ogni unità di peso) e miste (in parte ad valorem e in parte speciali).

In generale, le tariffe applicate all’importazione beneficiano del trattamento della nazione più favorita (normal trade relations); se il Paese d’origine però non è elencato tra quelli che godono di questo trattamento, saranno soggette alle tariffe piene. Allo stesso tempo è possibile che le merci importate subiscano l’imposizione di ulteriori dazi: il dazio antidumping e il dazio compensativo.

Dal 1998, le dogane statunitensi hanno introdotto un nuovo sistema, chiamato ACS Reconciliation Prototype, che permette all'importatore di effettuare l'importazione quando ancora non tutte le informazioni richieste per una corretta determinazione del dazio sono disponibili, facendo una stima del dazio dovuto basata sulla buona fede e riconciliando entro 15 mesi i pagamenti in eccesso o in difetto.

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