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B

sigla ingl. → business to business.

sigla ingl. → business to consumer.

loc.s.m.pl. Persone nate tra il 1945 e il 1964 in Europa o nell’America del Nord, e che sono parte degli utenti internet e del commercio elettronico [ingl., comp. di baby «bambino» e boomers, der. di boom «grande accelerazione economica avvenuta a metà degli anni Sessanta»].

loc.s.m.inv. 1. Pulsante del browser a forma di freccina, che permette di tornare alla pagina visitata in precedenza. 2. Funzione analoga di un programma, che permette di tornare indietro di un passaggio [ingl., comp. di back «indietro» e button «pulsante»].

s.m.inv. Area privata di un sito, blog, forum ecc., non visibile al pubblico, da cui si possono aggiornare i contenuti e la grafica, modificare i prodotti del catalogo, gestire la rubrica clienti e gli ordini ecc [ ingl., propr. «ufficio sul retro»].

s.f.inv. Linea di telecomunicazione in fibra ottica, a cui si collegano linee secondarie, che può assicurare la connessione a internet a una grande area geografica [ingl., propr. «spina dorsale»].

s.f.inv. Sistema per accedere a un dispositivo elettronico (PC, tablet, smartphone ecc.) con privilegi da amministratore, aggirando i software di protezione [ingl., propr. «porta sul retro»].

s.m.inv., agg.inv. 1. s.m.inv. Insieme dei programmi e delle applicazioni con cui l’utente di un servizio pubblico telematico non interagisce direttamente, ma che sono necessari al corretto funzionamento del sistema 2. agg.inv. Di programma con il quale l’utente interagisce indirettamente, attraverso l’utilizzo di un’applicazione front-end Contr front-end [ingl., propr. «estremità più lontana; posteriore»].

s.m.inv. Collegamento ipertestuale da una pagina web verso il proprio sito o blog, che contribuisce ad aumentarne la visibilità, meglio se proveniente da siti di buona qualità Sin inbound link, link in entrata, link in ingresso [ingl., comp. di back «indietro» e link (vd.)].

s.m.inv. Nel marketing, insieme dei prodotti la cui vendita non è condizionata dai cicli stagionali, ma risulta costante nel tempo [ingl., propr. «lista (dei prodotti) sempre disponibili»].

s.m.inv. Sin barra inversa, barra retroversa, barra rovesciata [ingl., comp. di back «indietro» e slash (vd.)].

Il backslash, rappresentato dal simbolo (), è un segno tipografico utilizzato prevalentemente nell'informatica e nella matematica. Si distingue dalla barra obliqua (/) per la sua inclinazione inversa e ha molteplici funzioni nei vari contesti di utilizzo.

Origini e Posizione sulla Tastiera

Sulle tastiere QWERTY, il backslash si trova alla sinistra del tasto "1", facilmente accessibile per l'uso frequente in programmazione e altri contesti informatici.

Utilizzo del Backslash in Informatica

Nella Programmazione e nei Sistemi Operativi

  1. Come Carattere di Escape: In molti linguaggi di programmazione, il backslash è utilizzato come carattere di escape. Ciò significa che modifica il significato del carattere che segue, come nel caso del newline in linguaggi come C++.
  2. Separatore di Directory: Nei sistemi operativi Windows, il backslash è impiegato per separare le directory nei percorsi dei file. Ad esempio, "C:\Program Files\Example" usa il backslash per indicare diverse directory.

Nella Programmazione Web

  1. HTML e CSS: In HTML, il backslash serve come carattere di escape per simboli speciali come < e >, mentre in CSS è usato per riferirsi a caratteri speciali nei nomi di classi e ID.
  2. Manipolazione di Stringhe: Il backslash è fondamentale nella manipolazione di stringhe e nell'uso di espressioni regolari, disattivando il significato speciale dei metacaratteri.

Contrasto con il Forward Slash

Mentre il backslash è prevalente nei sistemi operativi Windows e nei linguaggi di programmazione come C++, il forward slash è utilizzato in sistemi Unix e nelle URL. La scelta tra questi due simboli può variare a seconda del sistema operativo e del contesto di utilizzo.

Esempi di Casi d'Uso del Backslash

Nella Programmazione

  1. Escape di Caratteri Speciali: Ad esempio, in JavaScript, per inserire un apostrofo in una stringa, si usa il backslash: let frase = 'L\'esempio mostra un backslash.';
  2. Percorsi di File in Windows: Nella scrittura di script o programmi che richiedono percorsi di file in ambienti Windows, il backslash è essenziale: C:\Users\NomeUtente\Documenti

In Espressioni Regolari

  1. Definizione di Metacaratteri: Per identificare caratteri speciali nelle espressioni regolari, come \d che sta per "qualsiasi cifra".
  2. Escape di Caratteri: Per utilizzare caratteri che altrimenti avrebbero un significato speciale, come \. per indicare un punto letterale anziché un jolly.

Nel Markdown e nei Documenti di Testo

  1. Formattazione: In Markdown, per evitare che certi caratteri vengano interpretati come formattazione, si usa il backslash, ad esempio \*testo non in corsivo\*.
  2. Inserimento di Simboli: Per inserire simboli speciali che altrimenti verrebbero interpretati diversamente, come \{ o \} in alcuni editor di testo.

Il backslash è un elemento indispensabile nell'informatica moderna. Dalla sua funzione come carattere di escape alla sua utilità come separatore di directory, il backslash gioca un ruolo chiave in numerosi aspetti della programmazione e della gestione dei file. Comprendere il suo utilizzo è essenziale per chiunque operi nel campo dell'informatica.

s.m.inv. Tasto che nelle tastiere di computer, tablet, smartphone, corrisponde al comando per cancellare il carattere posto prima del cursore [ingl., comp. di back «indietro» e space «spazio»].

s.m.inv. 1. Procedimento di memorizzazione di file su server, hard-disk esterno, chiavetta ecc. per garantirne una copia di riserva, sia manuale che automatica. 2. Copia di riserva di un file [ingl., propr. «supporto»].

v.tr. Registrare i dati conservati nella memoria centrale del computer su un supporto di memorizzazione, per non rischiarne la perdita in caso di malfunzionamento del terminale [der. dell’ingl. backup (vd.)].

s.m. → bug.

s.m.inv. Logo di un social network interattivo che viene inserito nelle pagine di un sito, nelle mail, nelle newsletter e, se cliccato, consente all’utente di entrare nella pagina social del sito stesso, di segnalare il proprio apprezzamento e di condividerlo con i propri contatti [ingl. «cartellino di riconoscimento»].

s.m.inv. 1. Penalizzazione di un sito da parte di un motore di ricerca come risposta ad azioni di spam che consiste nella cancellazione del sito dai risultati di ricerca. 2. Azione con cui un utente o un suo post vengono esclusi o cancellati da una chat, da un forum, da un newsgroup, se non ne rispettano la netiquette [ingl., da (to) ban «bandire»].

s.m. 1. Azione di escludere un utente o cancellare un suo post da una chat, da un forum o da un newsgroup, a causa del mancato rispetto della netiquette 2. Azione di bloccare l’accesso a un sito da un device o dal browser, in quanto pericoloso o inappropriato Sin kikkaggio [der. dell’ingl. (to) ban «bandire»].

v.tr. 1. Escludere un utente o cancellare un suo post da una chat, da un forum o da un newsgroup, a causa del mancato rispetto della netiquette 2. Bloccare l’accesso a un sito da un device o dal browser, in quanto pericoloso o inappropriato Sin kikkare [der. dell’ingl. (to) ban «bandire»].

s.m.inv. Inserzione pubblicitaria, di solito a forma di rettangolo lungo e stretto in colore diverso dal sottofondo, che contiene un testo, un’immagine o un’animazione, usato per attirare l’attenzione degli utenti su una comunicazione importante o su un messaggio pubblicitario, cliccando il quale è possibile ricevere maggiori informazioni, raggiungere altre pagine o entrare nel sito dell’inserzionista generando traffico e contatti commerciali [ingl., propr. «vessillo, striscione»].

s.m.inv. Codice a barre, cioè serie di barrette verticali con diversa spaziatura e spessore che identifica in modo univoco un prodotto, un biglietto (treno, aereo ecc.) o un servizio, a cui viene associato il prezzo, i dati dell’acquirente o altri dettagli e viene riconosciuto elettronicamente da un lettore ottico [ingl., comp. di bar «barra» e code «codice»].

s.m.inv., agg.inv. Detto di computer di dimensioni ridotte che può avere componenti hardware preassemblati, talvolta non standard e in cui alcune parti come l’hard disk o la RAM vengono montati dopo, in base alle esigenze dell’utente [ingl., propr. «osso nudo»].

s.f. Riga, colonna, blocco di pulsanti o di icone che contiene gli strumenti, i menu o le applicazioni disponibili: b. dei comandi, degli strumenti.

loc.s.f. Nell’interfaccia grafica di siti, applicazioni, software ecc., insieme di pulsanti che a loro volta possono mostrare un menu a tendina con le possibili operazioni che può eseguire l’utente.

loc.s.f. Nell’interfaccia grafica del browser, riga orizzontale su cui è possibile salvare il link ai propri siti web preferiti.

loc.s.f. Elemento comune a tutti i siti web che contiene i link che permettono di navigare nelle varie sezioni del sito (acron. navbar).

loc.s.f. Elemento che permette di far scorrere completamente la pagina sia in lunghezza che in larghezza.

loc.s.f. Tasto dalla forma rettangolare, che nella macchina da scrivere o su PC, tablet, smartphone ecc. serve a digitare gli spazi tra le parole.

sigla ingl. Be Back Later, torno più tardi; espressione con cui un partecipante avverte che sta abbandonando temporaneamente il sito di discussione.

s.m.inv. Trasmettitore radio Bluetooth a bassa potenza, in grado di connettersi agli smartphone tramite app, utilizzato ad esempio nei negozi fisici o nei centri commerciali per comunicare ai clienti le ultime offerte, le schede tecniche di un prodotto o le recensioni degli altri clienti [ingl., propr. «faro»].

loc.agg.inv. Di pagina web che non viene visualizzata nelle prime posizioni della SERP, o di banner, testo o messaggio pubblicitario che risulta visibile solo dopo che l’utente ha utilizzato la barra di scorrimento verso il basso o la rotellina del mouse Contr above the fold [ingl., propr. «sotto la piega»].

loc.agg.inv. Di qualunque tipo di pubblicità e marketing, rivolto a un mercato di nicchia che utilizza sponsorizzazioni, direct marketing, promozioni, passaparola e social media Contr above the line [ingl., propr. «sopra la linea»].

s.m.inv. 1. Test per misurare prestazioni hardware o software. 2. Test per valutare e migliorare un processo o un’attività aziendale. 3. Parametro con cui si valuta il posizionamento di un brand, prodotto o servizio, anche in base all’analisi della concorrenza [ingl., propr. «segno di riferimento»].

loc.s.m.inv. Collaudo di un software effettuato per ricercare possibili bug.

s.f. Bibliografia e sitografia di un determinato argomento.

s.m.inv. Quota massima che un inserzionista è disposto a pagare per ogni click nell’ambito di una campagna pay per click; il prezzo può variare a seconda di quanto una parola chiave è popolare e in base alla concorrenza degli altri inserzionisti [ingl., propr. «offerta»].

loc.s.m.inv. Forma di gestione automatica del costo degli annunci sponsorizzati che aumenta l’offerta quando l’annuncio attrae qualcuno che per età e genere rientra nel target di riferimento [ingl., comp. di bid (vd.) e boosting «incremento»].

loc.agg.inv. Di piattaforma che gestisce automaticamente una campagna di advertising online, dotata di algoritmi in grado di apprendere quali siano gli annunci o le chiavi di ricerca che possano garantire le migliori performance, o che può essere programmata manualmente alle condizioni stabilite dall’inserzionista [ingl., comp. di bid (vd.) e management, propr. «gestione»].

s.m.inv. Grande quantità di dati digitali eterogenei, in parte relativi a gusti, interessi e tipologia dei consumatori, dalla cui analisi si possono ottenere informazioni utili per la gestione e lo sviluppo della propria attività di business [ingl., propr. «grande quantità di dati»].

s.f. Disciplina per il riconoscimento dei dati fisici degli individui, che può essere utilizzata per la profilazione digitale dei consumatori di un negozio fisico in base a sesso, età, razza, tempo di permanenza nel negozio e numero di visite effettuate in un determinato periodo di tempo.

s.m.inv. Unità minima di informazione riconosciuta dal calcolatore [ingl., contrazione di binary digit «numero binario»].

loc.s.m.inv. Misura della quantità di informazioni che passa per un nodo della rete digitale in una certa unità di tempo [ingl., propr. «velocità di bit»].

s.m.inv. Criptovaluta digitale usata inizialmente per fare acquisti online sui siti che l’accettavano, ma che attualmente può essere scambiata anche con le monete tradizionali [ingl., propr. «moneta elettronica»].

s.f.inv. Formato di file per immagini (estensione .bmp) [ingl., comp. di bit (vd.) e map(ping) «mappatura»].

loc.s.m.inv. Tipo di algoritmo nascosto, di cui l’utente non può vedere il funzionamento interno, (ad esempio, quelli dei motori di ricerca) [ingl., propr. «algoritmo scatola nera»].

s.f.inv. 1. Lista di siti web ritenuti pericolosi, perché poco sicuri o perché sfruttano la vulnerabilità del browser per inviare spyware o altri software indesiderati per l’utente. 2. Lista di indirizzi mail che vengono sospettati di spamming dal provider di posta elettronica e pertanto le comunicazioni provenienti da tali indirizzi vengono raccolte in una cartella spam [ingl. «lista nera»].

v.tr. 1. Nel linguaggio dei videogiochi, annientare, distruggere 2. Nel linguaggio dei social, zittire qualcuno con una risposta secca e cinica allo scopo di sottolineare l’assurdità di un’affermazione (ad esempio, l’uso dell’espressione “bacioni” alla fine di un commento che ha lo scopo di chiudere la conversazione e di schernire l’interlocutore) [der. dell’ingl. (to) blast «distruggere, far esplodere»].

s.f.inv. Test di un prodotto anonimo eseguito da un gruppo di potenziali clienti che esprime il proprio giudizio senza essere influenzato dalla notorietà della marca [ingl. «test cieco»].

s.m.inv. Programma con una quantità eccessiva di funzioni, perlopiù poco usate dalla maggior parte degli utenti, che occupa una gran quantità di memoria sull’hard disk Sin fatware [ingl., propr. «software gonfiato»].

s.f.inv. Protocollo per lo scambio di dati, usato soprattutto nell’ambito delle criptovalute; può essere considerato un database decentralizzato, distribuito tra tutti gli utenti che lo utilizzano, costituito da un elenco di record collegati tra loro e crittografati che non possono essere modificati senza alterare tutta la catena [ingl., propr. «catena di blocchi»].

s.m.inv. Pagina web pubblica, in cui l’autore scrive una sorta di diario, aggiornato di frequente, su argomenti personali o su temi di cui ritiene di essere esperto, fornendo informazioni e collegamenti ad altri siti e interagendo con i visitatori che possono commentare ed esprimere opinioni a loro volta; nel corso del tempo il blog è diventato una delle piattaforme privilegiate per le attività di content marketing e di conseguenza per le attività di posizionamento (SEO e branding) di aziende e privati; i messaggi creati periodicamente dall’autore vengono chiamati post e possono includere anche contenuti multimediali Sin weblog [ingl. amer., accorc. di weblog].

loc.s.m.inv. 1. Raduno di blogger. 2. Incontro online fra blogger [ingl., comp. di blog (vd.) e party].

loc.s.m.inv. Raccolta di link ad altri blog, organizzati secondo vari criteri [ingl., comp. di blog (vd.) e (to) roll, propr. «far rotolare»].

s.m. e f.inv. Autore di un blog [ingl. amer., der. di blog (vd.)].

s.m.inv. Attività di compilare e aggiornare un blog [ingl. amer., der. di blog (vd.)].

s.f. Insieme dei blog della rete [comp. di blog (vd.) e sfera].

s.f.inv. Televisione amatoriale che trasmette online attraverso un blog [ingl., comp. di blog (vd.) e TV «televisione»].

s.f.inv., agg.inv. Detto di tecnologia che mette in comunicazione, attraverso l’emissione di onde radio, apparecchi elettronici quali cellulari, computer, macchine fotografiche digitali ecc [ nome commerciale, da Bluetooth, condottiero scandinavo che unificò i regni di Danimarca e Norvegia].

s.m.inv. Parte essenziale di qualunque pagina HTML che racchiude tutti gli elementi visibili del documento (come il contenuto, le immagini e i collegamenti) e costituisce la parte di codice visualizzata dal browser [ingl., propr. «corpo»].

s.m.inv. Funzione del browser che consente di memorizzare l’indirizzo dei siti di maggior interesse, e che permette di raggiungerli direttamente, senza dover digitare l’intero indirizzo Sin segnalibro [ingl., propr. «segnalibro»].

s.m.inv. Libreria che vende online [ingl., propr. «libreria»].

accorc. → bootstrap.

s.m.inv. Avviamento di un computer, durante il quale viene caricato il sistema operativo (accorc. boot) [1985; dalla loc. ingl. pull oneself up by ones bootstraps, propr. «tirarsi su per i lacci degli stivali», per indicare la capacità di cavarsela da soli].

v.tr. Avviare un computer [der. dell’ingl. bootstrap (vd.)].

loc.s.m. 1. Conto bancario o virtuale su cui è possibile caricare piccole somme di denaro, da cui vengono detratti gli importi per un pagamento ripetitivo (come la mensa scolastica, un corso online) o per un bene acquistato online, di poco valore (come un file musicale, un video, un software ecc.) 2.wallet.

s.m.inv. Programma che accede alla rete ed esegue alcune delle attività umane che comportano automazione e ripetizione Sin robot [accorc. di robot].

s.m.inv. Uscita di un utente da un sito, dopo aver visionato la landing page solo per pochi secondi [ingl., propr. «rimbalzo»].

loc.s.m.inv. Indice che misura la percentuale di utenti che esce dal sito dopo aver visitato una sola pagina, senza navigare; serve a valutare l’efficacia della landing page e dei contenuti di un sito web Sin frequenza di rimbalzo [ingl., comp. di bounce (vd.) e rate «tasso»].

s.m.inv. Nel gergo dei newsgroup, dei forum, delle chat, utente sciocco o fastidioso [ingl., propr. «amico»].

loc.s.m.inv. Nel gergo dei newsgroup, dei forum, delle chat, funzione con cui l’utente può bloccare i messaggi provenienti da individui ritenuti fastidiosi [ingl., comp. di bozo (vd.) e filter «filtro»].

Sigla ingl. Bit Per Second, Bit Per Secondo; unità di misura della velocità di trasmissione.

loc.s.m.inv. Nel marketing o nella pubblicità, riunione tra chi partecipa a un determinato progetto, fatta con l’intento di stimolare la creatività e basata sulla libera esposizione di intuizioni, impressioni ecc., per creare slogan, campagne ecc [ ingl., comp. di brain «cervello» e storming, der. di storm «tempesta»].

s.m.inv. Marchio di un prodotto o di una linea di prodotti, rappresentato con nome, logo, simboli, caratteri, colori, slogan ecc., che lo rendono riconoscibile al maggior numero di persone, definiscono la fascia di pubblico a cui è indirizzato (target) e ne confermano il valore economico o psicologico [ingl., propr. «marchio di fabbrica»].

loc.s.f. Grado di riconoscibilità di una marca, ossia la capacità dei consumatori di riconoscere un marchio e di associarlo ai suoi prodotti o servizi; si ottiene sul web mediante estese campagne di banner o sponsorizzazioni che ripropongono il logo dell’azienda o di un suo prodotto per fissarlo nella mente del visitatore [ingl., comp. di brand (vd.) e awareness (vd.)].

loc.s.f. Immagine di una marca in considerazione della percezione positiva o negativa che i consumatori hanno recepito [ingl., comp. di brand (vd.) e image «immagine»].

loc.s.f.inv. Crescita nella percezione dei consumatori per una specifica, marca, azienda, prodotto o servizio, misurabile tramite vari parametri [ingl., comp. di brand (vd.) e (to) lift «innalzare»].

loc.s.m.inv. Insieme dei messaggi pubblicitari creativi che presentano e conservano un’immagine aziendale coerente in tutti i canali di comunicazione [ingl., comp. di brand (vd.) e messaging, der. di (to) message «mandare messaggi»].

loc.s.m.inv. Posizione e ruolo di un brand, in considerazione degli obiettivi che si prefigge e delle richieste che vorrebbe soddisfare [ingl., comp. di brand (vd.) e positioning «posizionamento»].

loc.s.f.inv. Livello con cui viene tenuta in considerazione l’immagine di un’azienda [ingl., comp. di brand (vd.) e reputation (vd.)].

s.m.inv. Insieme delle attività di promozione del marchio di un’azienda all’interno di un settore di mercato, che fanno leva su qualità e caratteristiche positive [ ingl., der. di (to) brand «marchiare»].

loc.s.f.inv. Piano di marketing e politica commerciale con cui ci si propone di sviluppare una solida reputazione a un marchio aziendale sul web per aumentarne in modo significativo il riconoscimento e il volume di impression e di traffico [ingl., comp. di branding (vd.) e strategy «strategia»].

loc.v.tr. [der. di brand (vd.)]. 

Brandizzare rappresenta il processo di creazione o trasformazione di un prodotto, un servizio, o un'entità aziendale in un brand riconoscibile e distintivo. Questo non riguarda solo il logo o il nome, ma un insieme complesso di elementi che insieme costruiscono un'identità di marca unica e riconoscibile.

Origini e Evoluzione del Termine

Il concetto di "brand", dall'antico significato di marchio utilizzato per identificare i capi di bestiame, ha subito una notevole evoluzione. Oggi, brandizzare significa infondere carattere e identità unica a un prodotto o servizio, rendendolo distintivo e memorabile nel suo mercato di riferimento.

Il Processo di Brandizzazione nel Dettaglio

Brandizzazione vs Branding

Mentre il termine "branding" si riferisce alla strategia complessiva di gestione di un marchio, la brandizzazione è un'azione più specifica e mirata:

  • Brandizzazione: Si focalizza sull'attribuzione di caratteristiche uniche a un prodotto o servizio, trasformandolo in un marchio.
  • Branding: Riguarda l'insieme delle strategie volte a creare e mantenere un'immagine di marca forte e coerente.

Elementi Chiave della Brandizzazione

  1. Identità Visiva: Creazione di un logo, una palette di colori e un design che rifletta l'essenza del marchio.
  2. Voce del Marchio: Sviluppo di un tono e stile comunicativo che risuoni con il pubblico target.
  3. Valori di Marca: Definizione di valori e mission che distinguono il marchio nel suo mercato.
  4. Esperienza del Cliente: Progettazione di un'esperienza unica e coerente in tutti i punti di contatto con il cliente.

Vantaggi e Benefici della Brandizzazione

  1. Differenziazione: In un mercato affollato, un marchio ben brandizzato si distingue dalla concorrenza.
  2. Loyalty del Cliente: I clienti tendono a essere fedeli a marchi con cui si identificano a livello personale e emotivo.
  3. Maggiore Valore Percettivo: Un prodotto brandizzato può essere percepito di valore superiore rispetto ai concorrenti non brandizzati.

Sfide e Rischi di Brandizzare un prodotto

  1. Incoerenza del Marchio: Un'identità di marca incoerente può confondere i consumatori e danneggiare la reputazione.
  2. Sovraesposizione: Troppa enfasi sul marchio può risultare controproducente, alienando i clienti.

Esempi Pratici di Brandizzazione Riuscita

Casi di Studio

  1. Apple: Non solo prodotti tecnologici, ma un simbolo di innovazione e design.
  2. Nike: Molto più che abbigliamento sportivo; un marchio che rappresenta aspirazione e superamento dei limiti.

Brandizzare efficacemente significa creare un'identità di marca che risuoni emotivamente con il pubblico, differenziando il prodotto o servizio in un mercato competitivo. Richiede una comprensione profonda del target di riferimento e la capacità di raccontare una storia unica e coinvolgente. Un processo di brandizzazione ben eseguito può trasformare un'azienda o un prodotto, creando un legame duraturo con i clienti e garantendo un vantaggio competitivo sostenibile.

sigla ingl. Be Right Back, torno subito; espressione con cui un partecipante avverte che sta abbandonando temporaneamente un sito di discussione.

loc.s.m.inv. Negozio fisico che ha anche il sito e-commerce [ingl., propr. «negozio di mattoni e click»].

loc.s.m.inv. Negozio fisico, cioè non virtuale [ingl., propr. «negozio di mattoni e malta»].

loc.s.f.inv. Pagina web che linka le doorway page di un sito web [ingl., propr. «pagina ponte»].

s.m.inv. Documento che riassume gli obiettivi di una campagna pubblicitaria o le ricerche di marketing per determinare una strategia operativa [ingl., propr. «riassunto, nota»].

s.m.inv. Programma (come Internet Explorer®, Mozzilla®, Google® Chrome®, Safari® ecc.) che interpreta i linguaggi di programmazione per la realizzazione di pagine web e le traduce in veste grafica, permettendo agli utenti di navigare in internet, aprire e consultare siti multimediali e documenti online [ingl., der. di (to) browse «scartabellare»].

sigla ingl. → business to business.

sigla ingl. → business to consumer.

s.m.inv. Memoria temporanea nella quale vengono immagazzinati i dati prima di essere trasferiti su un’altra memoria Sin memoria tampone [ingl., propr. «tampone»].

v.tr. Memorizzare in un buffer [der. di buffer (vd.)].

s.m.inv. Errore di programmazione Sin baco [ingl., propr. «errore, difetto»].

loc.s.f.inv. → spam [ingl., propr. «mail in massa»].

loc.s.f.inv. Gruppo di prodotti venduti a prezzo inferiore a quello della somma dei singoli articoli [ingl., propr. «fascio»].

s.m.inv. Canale di comunicazione per lo scambio di dati tra i componenti del computer, come memoria, schede video, audio e di rete, processore, periferiche esterne [ingl., tratto da omnibus «veicolo per tutti»].

loc.s.m. e f.inv. Manager, imprenditore o professionista con un solido patrimonio personale e una buona rete di contatti, disposto a investire nella fase di start-up di una piccola o media impresa con un progetto interessante [ingl., comp. di business «affari» e angel «angelo»].

loc.s.m.inv. Documento che descrive un progetto imprenditoriale, con obiettivi, strategia, organizzazione, marketing e conto economico [ingl., comp. di business «affari» e plan «piano»].

s.m.inv. Insieme delle attività commerciali (come forniture di beni, materiali o servizi) che avvengono tra aziende, sia online che offline (sigla B2B, BtoB) [ingl., propr. «da impresa a impresa»].

s.m.inv. Insieme delle attività commerciali rivolte dalle aziende direttamente al consumatore finale, sia online che offline (sigla B2C, BtoC) [ingl., propr. «da impresa a consumatore»].

s.m. e f.inv. Persona che in azienda decide gli acquisti, gestendo le trattative con i fornitori [ingl., propr. «compratore»].

loc.s.m.inv. → funnel [ingl., comp. di buying, der. di (to) buy «comprare», e funnel (vd.)].

loc.s.f.inv. Monitoraggio delle conversazioni che appaiono sui social relativi a un determinato prodotto, attività, contenuto allo scopo di misurare le opinioni degli utenti e capire come un brand, un servizio o anche un intervento politico viene percepito dal pubblico [ingl., comp. di buzz, propr. «brusio» e analysis «analisi»].

loc.s.m.inv. Marketing online basato sul passaparola, che ha lo scopo di far conoscere un prodotto o un servizio al maggior numero di persone nel minor tempo possibile, attraverso blog, social e forum [ingl., comp. di buzz, propr. «brusio» e marketing (vd.)].

sigla ingl. Bring Your Own Device, Porta il Tuo Dispositivo Personale; possibilità di utilizzare il proprio PC o il proprio telefono nell’ambiente lavorativo, con il vantaggio per l’azienda di ridurre i costi e di migliorare la produttività (in quanto il dipendente ha maggior familiarità con lo strumento) e lo svantaggio di aumentare il rischio di malware, di violazione della sicurezza e della privacy.

s.m.inv. 1. Gruppo di otto bit contigui, sufficiente a rappresentare un carattere alfanumerico. 2. Unità di misura della capacità di memoria di un calcolatore [ingl., comp. di b(inar)y «binario» e (octet)te «ottetto»].


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