I marketplace rappresentano una grande opportunità per entrare in un nuovo mercato senza dover sviluppare una presenza web propria. Soprattutto nel mondo BtoB esistono diversi marketplace specializzati in uno specifico settore merceologico o industriale. La commercializzazione online avviene solo per i prodotti e/o servizi specifici di quel settore, con servizi aggiuntivi e contenuti dedicati all’industria in questione.
Il punto di forza di un marketplace specializzato sta nella sua capacità di divenire col tempo un punto di riferimento per un particolare segmento di mercato e il vantaggio principale di lavorare su un’audience qualificata anziché su una massa non profilata di potenziali clienti è di riuscire a rendere tutte le attività di marketing mirate e centrate su un target preciso.
Parlando di BtoC in Europa i marketplace specializzati in prodotti fashion sono ad esempio diventati delle realtà fondamentali per le vendite dei brand del settore.
Una recente ricerca Netcomm, in collaborazione con Criteo, ha selezionato 50 Brand per sviluppare un’analisi di qualità del mondo della Moda e della sua relazione con le diverse piattaforme online, analizzando aziende molto diversificate sia per fatturato che per posizionamento di mercato.
La totalità dei brand esaminati è presente in almeno 2 dei 30 marketplace, retailer e aggregatori analizzati, con una presenza media in 15,7 su 30. 17 brand sono presenti in 20 o più marketplace, retailer e aggregatori. Seppure l’analisi abbia preso in considerazione solo i canali europei, è emerso inoltre che i brand globali hanno una maggiore presenza sui canali analizzati rispetto ai brand con una presenza online solo europea.
Dei 30 marketplace, retailer e aggregatori online, guidano la classifica europea per numero di brand gestiti ben 5 aggregatori: Shopalike, Listupp, Pricelist, Lyst e Shopstyle.
Il modello di business degli aggregatori è basato sul pay per click e sul pay per sales e il loro successo nasce e si consolida grazie a una user experience a valore aggiunto, che offre al consumatore di moda non un semplice catalogo, ma consigli di stile, suggerimenti e ispirazioni che possono poi tramutarsi in un acquisto sull’eShop del brand o del retailer presente nell’aggregatore.
Guardando invece al mondo BtoB l’esempio di maggior successo è quello di Thomasnet, un marketplace specializzato nella compravendita di prodotti industriali. Copre circa 72.000 categorie di prodotti, in oltre 150 Paesi nel mondo e sulla piattaforma sono presenti 500.000 fornitori perlopiù nordamericani, tra cui produttori, distributori e fornitori di servizi e 850.000 utenti attivi registrati che inseriscono sul sito più di 1,5 milioni di recensioni e valutazioni di fornitori ogni mese.
La principale base di clienti di Thomasnet proviene dalle PMI. Sono aziende che, pur utilizzando una tecnologia di produzione avanzata, hanno siti Web e strategie di marketing obsoleti. Thomasnet consente a queste aziende di aumentare considerevolmente contatti e ordini. Circa il 75% delle vendite vengono effettuate da aziende di grandi dimensioni alla ricerca di produttori in grado di fornire prodotti personalizzati.
Thomasnet ha anche una piattaforma, Thomas Insights, che offre oltre 300.000 articoli e video con notizie sulle tendenze del settore, sulle innovazioni tecnologiche di produzione, ingegneria e design, sulle aziende e sui nuovi prodotti, per fornire sia agli acquirenti che ai fornitori informazioni fruibili e utili alle loro necessità. I fornitori possono pubblicare anche i loro comunicati stampa. Thomas Insights invia frequentemente agli iscritti newsletter con notizie focalizzate sul settore.
Anche il settore agro-alimentare ha dei marketplace specializzati BtoB come Vinsuite.com (vino), 21food.com (food), Hectare.farm (prodotti agricoli) o Agrotrade.net (food).
Nel settore tessile ricordiamo Fibre2fashion.com, Faire.com, Brandsdistribution.com e Modalyst.com.
Per i ricambi auto Car-part.com e Partsmarket.com, mentre per la chimica i marketplace verticali più importanti sono Guidechem.com e Lookchem.com.