JD: come funziona la piattaforma BtoC rivale di Tmall

JD, il marketplace BtoC rivale di Tmall, alleato di WeChat, con una versione internazionale che sfrutta la normativa del cross-border e-commerce che agevola l’export occidentale.

15 marzo 2019

JD, il marketplace BtoC rivale di Tmall, alleato di WeChat, con una versione internazionale che sfrutta la normativa del cross-border e-commerce che agevola l’export occidentale.

Jd è il più grande retailer cinese con vendita diretta di prodotti propri. Appartiene al gruppo Jingdong, la seconda più grande azienda e-commerce B2C cinese, con una quota di mercato del 25,2% nel 2018.

Nel 2015, seguendo il percorso già battuto da Amazon, Jd ha aperto una sezione marketplace, Jd Worldwide, aperta al commercio cross border, su cui le aziende straniere possono vendere prodotti non ancora registrati in Cina, direttamente ai consumatori cinesi.

Jd è una piattaforma multi-categoria, fortissima soprattutto nel settore dell’elettronica, che offre una vastissima scelta di articoli. Si rivolge a una straordinaria platea di potenziali clienti, perché in Cina la propensione all’acquisto online è molto sviluppata, in particolare da mobile, e non esistono preclusioni all’utilizzo dei pagamenti elettronici, che vengono effettuati per acquistare qualsiasi cosa. In particolare, Jd sta creando delle sezioni speciali di prodotti di qualità esclusivi, di prezzo elevato, per soddisfare la richiesta di beni di alta fascia dei suoi clienti sempre più esigenti e amanti dei brand internazionali.

Il governo cinese ha deciso di sostenere e favorire le vendite online delle aziende non cinesi ai consumatori finali. Con il cross border e-commerce, lanciato nel 2012, si possono vendere in Cina prodotti stranieri senza dover affrontare la lunga e complessa procedura di autorizzazione presso le competenti autorità locali, obbligatoria invece per l’esportazione e la vendita attraverso i canali tradizionali.

La normativa per la vendita al consumo in Cina, prevede infatti che le aziende che vendono tramite punti vendita tradizionali o sui canali digitali cinesi, debbano registrare i loro prodotti in Cina e debbano avere in Cina una sede legale. Con il cross-border e-commerce il modello operativo si semplifica e per l’impresa italiana non è più necessario avere un importatore/distributore cinese anche se rimane comunque fondamentale avere un partner operativo in loco.

Inoltre, dall’8 aprile 2016, la politica doganale transfrontaliera cinese consente di applicare un’aliquota di dazio nulla se il valore dei beni acquistati è inferiore a 2.000 yuan (circa 280 euro) per singolo ordine, e se il totale degli ordini effettuati da un singolo utente in un anno è inferiore a 20.000 yuan (circa 2.800 euro). Saranno invece dovute l’IVA sulle importazioni e le accise, denominate in Cina “imposta di consumo”, per un valore pari al 70% delle aliquote ordinarie. Anche la franchigia doganale è stata abolita.

I consumatori online cinesi acquistano quasi esclusivamente su marketplace di parti terze e quasi mai su siti di proprietà. Inoltre, quando devono cercare un prodotto, non utilizzano di solito il motore di ricerca, ma vanno a cercarlo direttamente nel marketplace, nel luogo cioè dove potrebbero comprarlo.

Vendere su un marketplace piuttosto che su un sito di proprietà o un negozio fisico è quindi un modo per le aziende italiane di avvicinarsi a un mercato molto importante e molto grande, e di testare i prodotti con consumatori interessati all’acquisto di beni originali di marca e attratti dai brand made in Italy.

Come funziona JD

Jingdong gestisce tre diversi modelli di vendita e-commerce.

  1. Nel modello di vendita diretta (JD Direct Sales), JD acquista i prodotti da marchi e fornitori per rivenderli direttamente ai consumatori cinesi su Jd.com. I prodotti di origine estera vengono contrassegnati da un simbolo che indica il paese di origine. Il modello di vendita diretta che Jingdong offre ai suoi utenti garantisce al consumatore un'esperienza veloce ed efficiente, in linea con gli standard sempre più alti richiesti. Il più grande vantaggio di JD è la logistica che ha diversi grandi magazzini e numerosi magazzini più piccoli situati in diverse parti della Cina. Chi acquista prodotti su JD, può ricevere la merce il giorno successivo o anche la notte stessa di acquisto. La società ha inoltre gettato le basi per il lancio della più grande e avanzata rete di droni del Paese.
  2. Simile a Tmall.com, JD Marketplace consente alle aziende di vendere prodotti direttamente ai clienti attraverso il sito Web JD e i suoi canali mobili. Per poter vendere su JD i seller devono avere una società registrata nella Cina continentale, e vendere prodotti a loro volta registrati presso le autorità competenti in base alla loro categoria merceologica. I venditori autorizzati possono beneficiare dell'infrastruttura logistica di JD, del marketing, del customer care, del finanziamento e di altri servizi a valore aggiunto.
  3. Nel 2015 Jingdong ha lanciato JD Worldwide, la piattaforma di vendita transfrontaliera globale multilingua analoga a Tmall Global. JD Worldwide opera come un grande centro commerciale online che ospita vetrine di marchi stranieri e diversi padiglioni nazionali e regionali che raccolgono le eccellenze dei vari Paesi. JD Worldwide offre ai commercianti internazionali la possibilità di vendere in Cina senza avere una legal entity locale e senza dover registrare i prodotti in Cina, mantenendo quindi l’etichettatura originale.

Costi

Vendere su JD Worldwide comporta una fee di 1.000 USD mensili, un deposito cauzionale di 15.000 USD all'anno e una quota di utilizzo, per alcune categorie come accessori, sport e outdoor, gioielli, orologi, di ulteriori 3.000 USD al mese. Infine, JD Worldwide addebiterà anche una commissione di assistenza tecnica che varia dal 2% al 5%. Un costo aggiuntivo dello 0,75% potrebbe essere applicabile se si fa affidamento sui servizi logistici di Jingdong.

A questi costi vanno aggiunti quelli relativi a una strategia di comunicazione importante, perché per ogni singola categoria su Jd sono presenti migliaia di prodotti, e se si vuole vendere bisogna riuscire ad essere visibili. In pratica, considerando tutto, bisogna prevedere un investimento di circa 200.000/250.000 dollari annui, che comprende la fee, il deposito, i costi di marketing, di logistica e di stoccaggio delle merci, un partner cinese che gestisca il customer care, la traduzione e la presentazione dei prodotti. 

Avere uno shop su JD, costa leggermente meno che averne uno su Tmall Global, almeno per quanto riguarda i costi fissi, ma resta comunque un investimento importante, indicato per aziende medio grandi, con prodotti di qualità e possibilmente con un brand conosciuto, anche perché spedendo gli ordini direttamente dall’Italia, i tempi di consegna sono di due settimane o più e pertanto il valore del prodotto e del brand devono giustificare i tempi lunghi di attesa.

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