Questa pratica consiste nell’acquistare un prodotto, in genere di un brand affermato, per rivenderlo a un prezzo maggiorato.
Secondo un report di ThredUp, ben 72 dei primi 100 marchi attualmente attivi con iniziative di reselling hanno avviato tali programmi nel 2022. E la partecipazione dei brand, nel corso del 2023, è continuata a crescere.
Il comparto Abbigliamento-moda, secondo un rapporto di OfferUp del 2023 rappresenta il 23% degli articoli di reselling.
Dal punto di vista dei ricavi, il mercato del reselling di moda negli Stati Uniti è passato da 13,6 miliardi di dollari nel 2018 a una stima di 28,1 miliardi di dollari nel 2022. Le proiezioni indicano che il trend di crescita dovrebbe continuare anche quest’anno, con una previsione di un +15%, raggiungendo così i 32,3 miliardi di dollari.
Nonostante questo significativo sviluppo, la sfida più urgente per le piattaforme di reselling è raggiungere un livello di redditività soddisfacente. Le elevate spese legate all'acquisto, alla selezione, alla pulizia e allo stoccaggio di abbigliamento usato, rendono difficile per le piattaforme di reselling coprire i costi operativi e generare profitti.
Mentre alcune aziende, come TheRealReal, Poshmark e ThredUp, hanno registrato un notevole aumento dei ricavi, tra il 2019 e il 2021, solo Poshmark è riuscita a generare profitto nel 2020. TheRealReal e ThredUp, invece, non hanno ancora sufficienti margini, benché prospettino di raggiungere una redditività più stabile a breve. Entrare in modo profittevole nel mercato del reselling richiede quindi tempo e capacità di espansione.
Lusso e reselling
I marchi del lusso, inizialmente cauti nei confronti del reselling, stanno ora entrando attivamente nel mercato.
Nel dicembre 2022 Rolex ha annunciato il suo programma di reselling segnando un cambiamento significativo nel settore del lusso, anche se altri marchi prestigiosi, come Coach, Gucci e Valentino, avevano già lanciato iniziative a partire dal 2020.
Il fattore chiave che questi brand giocano nell’approcciare le dinamiche di reselling è la loro capacità di mantenere ad alto livello l’esperienza d’acquisto del cliente, che resta del tutto paragonabile a quella dei nuovi prodotti.
Con l'evoluzione delle innovazioni tecnologiche in ambito esperienza cliente, che sono in grado di ottimizzare il processo e l’esperienza d’acquisto, ci si aspetta che altre aziende del lusso facciano presto il loro ingresso nel reselling.
Mercati dell'usato online - offline
Per il 2023 si prevede un'espansione dei canali reselling sia online che tramite negozi fisici. In diversi casi l’approccio è ibrido online-offline: si offre al cliente la possibilità di finalizzare l’acquisto su piattaforma di e-commerce che è legata alla presenza anche di punti vendita fisici. Questa strategia mira a coinvolgere e attrarre il maggior numero di clienti, che oggi si muovono variamente e in ugual misura in rete e nel mondo reale.
Anche i marchi di vendita al dettaglio tradizionale stanno incorporando il settore del reselling nei loro negozi. Ad esempio, Adidas sta pensando di seguire Patagonia e REI che hanno iniziato a vendere articoli usati insieme a nuove merci nello stesso store.
Questa sembra essere una tendenza particolarmente interessante in Europa.
Consolidamento del mercato del reselling
Dopo le importanti acquisizioni del 2022 (ad esempio quella di Grailed da parte del Goat Group, oppure la vendita di Poshmark alla sudcoreana Naver Corp e l'acquisto di Tradesy da parte di Vestiaire Collective), il consolidamento nel mercato del reselling è destinato a continuare.
Questo mercato in via di maturazione può rappresentare un buon canale di investimento sul fronte e-commerce anche per le aziende italiane di medie dimensioni, a patto che siano in grado di affrontarlo con strategia e in tempi ragionevolmente rapidi, ovvero prima che i grandi player della moda entrino in maniera strutturata.